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Il suono

Il suono (dal latino sonus) è la sensazione data dalla vibrazione di un corpo in oscillazione.

Tale vibrazione, che si propaga nell’aria o in un altro mezzo elastico, raggiunge l’orecchio che, tramite un complesso meccanismo interno, il timpano e il labirinto, è responsabile della creazione di una sensazione “uditiva” direttamente correlata alla natura della vibrazione.

Come tutte le onde, anche quelle sonore sono caratterizzate da una frequenza e un’intensità. Inoltre, caratteristica saliente delle onde sonore è la forma d’onda stessa, che rende in gran parte ragione delle differenze cosiddette di timbro che si percepiscono tra diverse tipologie di suono.

L’altezza è la qualità che fa distinguere un suono acuto da uno grave. Dipende in massima parte dalla frequenza ma anche dalla intensità. L’orecchio umano percepisce solo i suoni che vanno da 20 a 20.000 oscillazioni al secondo. Al di sotto abbiamo gli infrasuoni, al di sopra gli ultrasuoni allo stesso modo in cui al di sotto della frequenza del rosso c’è l’infrarosso e al di sopra della frequenza del viola c’è l’ultravioletto, nel campo della luce e della vista.

Per esempio, il sonar, ma anche i delfini ed i pipistrelli percepiscono gli ultrasuoni mentre gli elefanti percepiscono gli infrasuoni.

Il volume che viene spesso anche chiamato intensità, è la qualità sonora associata alla percezione della forza di un suono, ed è determinato dalla pressione che l’onda sonora esercita sul timpano: quest’ultima è a sua volta determinata dall’ampiezza della vibrazione e dalla distanza del punto di percezione da quello di emissione del suono.

Il timbro, è la qualità che, a parità di frequenza, distingue un suono da un altro. Il timbro dipende dalla forma dell’onda sonora, determinata dalla sovrapposizione delle onde sinusoidali caratterizzate dai suoni fondamentali e dai loro armonici. Dal punto di vista della produzione del suono, il timbro è determinato dalla natura (forma e composizione) della sorgente del suono e dalla maniera in cui questa viene posta in oscillazione.

La scomposizione di un suono nelle proprie componenti sinusoidali fondamentali è detta analisi in frequenza e le frequenze vengono misurate in Hz, ovvero oscillazioni al secondo. Le armoniche di un suono sono suoni con frequenze che sono multipli interi del suono principale. Nella musica, per esempio, tanto più un suono è composto da diverse componenti, tanto più esso risulta complesso: si va dal suono di un flauto dolce, composto dalla fondamentale e da pochissime armoniche, al suono degli strumenti ad arco, composto da moltissime frequenze armoniche secondarie.

Tanto più le frequenze secondarie che si sovrappongono alla principale non sono armoniche (ovvero hanno frequenze che non sono multipli interi della fondamentale), tanto più ci si avvicina al rumore.