Il counseling è una professione di aiuto con l’ obiettivo di valorizzare le risorse della persona per auto-agevolarla nell’affrontare la vita di tutti i giorni.
L’art-counseling (o counseling a mediazione artistica) in particolare, attraverso l’utilizzo del linguaggio dell’arte, aiuta ad esplorare e riconoscere le proprie emozioni, favorendo l’auto-consapevolezza.
Il counselor espressivo (ossia il professionista che ha seguito uno specifico percorso formativo) utilizza la modalità espressiva dell’arte (arti grafiche, danza e movimento, narrazione, recitazione….)come strumento per la crescita personale e l’ autoconoscenza agevolando l’individuo nell’elaborazione e nel superamento di un disagio momentaneo, come quello esistenziale legato a fasi particolari della vita, e tanti altri disagi caratteristici della nostra società e del nostro tempo: solitudine, depressione, relazioni difficoltose, conflitti con noi stessi o con gli altri…
Il linguaggio non verbale dell’arte incrementa inoltre l’autoconoscenza, la consapevolezza, l’autostima e l’accettazione della propria individualità e l‘obiettivo dell’intervento di art-counseling èfar riappropriare la persona delle proprie energie, restiturle autonomia, un accresciuto senso di dignità e capacità decisionale e una maggiore libertà.
Perché l’arte?
Il linguaggio dell’arte è di tipo non-verbale e questo facilita l’espressione delle proprie emozioni by-passando l’intelletto e quindi la razionalizzazione; è così possibile elaborare creativamente le sensazioni, le paure, le emozioni che non riescono ad emergere con le parole. Solo in un secondo momento la rielaborazione verbale avrà luogo con la guida di un operatore.
A chi si rivolge?
La tendenza comune è quella di pensare che le arti siano rivolte esclusivamente ai bambini e/o agli “artisti”. Il counseling espressivo si rivolge anche (e soprattutto, aggiungerei) agli adulti, sia in contesti individuali che di gruppo. E’ una modalità valida per chiunque, senza limitazioni di sorta relative a particolari patologie o età, anzi, ne è auspicabile la diffusione in ogni ambito.
Per quale ragione? Per la sua valenza “educativa” e “pedagogica” e perché usare tecniche creative ci può aiutare a metterci in contatto con la nostra parte più bambina, creativa, giocosa. Ciò facilita la libera espressione e potenzia gli insight (ovvero l’intuizione, la presa di coscienza improvvisa).