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Parliamo di paura!

La paura è un’emozione primaria che ciascuno di noi ha sperimentato qualche volta, ci segnala pericoli e ci protegge da situazioni rischiose, è finalizzata alla sopravvivenza. Si manifesta attraverso una sensazione di allarme, di forte ansia e il corpo reagisce molto intensamente: tachicardia, respiro corto e spezzato, senso di debolezza, o nei caso estremi, brividi, tremori, scariche di diarrea, fin quasi a raggiungere la perdita dei sensi. Ha l’importante funzione di avvertirci che c’è un pericolo, preparandoci a scappare, a difendersi attaccando, o a restare immobili nel caso che l’eventuale aggressore non aspetti altro che una nostra reazione.

La paura è un sentimento del tutto soggettivo, che nasce dal nostro modo di affrontare la vita e di attribuire significati a ciò che ci circonda.

Il termine paura viene utilizzato per esprimere sia una emozione attuale giustificata da un evento esterno oggettivo, che una emozione prevista nel futuro, oppure una condizione pervasiva ed imprevista, o un semplice stato di preoccupazione e di incertezza.

Quello a cui dobbiamo stare attenti è che mentre ci protegge da esperienze che minacciano un equilibrio che non siamo ancora pronti a lasciar andare, erige intorno a noi un muro invisibile fino a diventare una prigione.

Voglio portare la vostra attenzione sulle paure apprese, quelle cioè che nascono dalle nostre esperienze passate, che non hanno necessariamente dei legami con pericoli reali nel presente ma che sono state pericolose allora. In pratica sono diventate un condizionamento, portandoci ad avere paura della paura. 

Quando uno spavento ha una causa concreta e immediata- una macchina che sta per investirci, una vipera che ci attraversa il sentiero-, ci permettiamo senza remore di sentire il messaggio forte e chiaro di minaccia che ci arriva e reagiamo di conseguenza. Ma nella nostra vita quotidiana quante volte non ascoltiamo i condizionamenti delle vecchie paure?

Non ascoltare la paura può generare una serie di patologie che ci fermano o non ci permettono di stare saldi sulle nostre gambe fino a mettere a repentaglio la nostra vita minando i nostri sistemi.

A questo punto ti chiederai come si fa a vincere la paura della paura?

Ammettere di essere spaventati è il primo passo, soltanto così riusciamo a trasformare questa energia stagnante in energia che scorre, facendone una forza propulsiva invece che involutiva. Se non agiamo, arriva un punto in cui il timore cresce, si dilata e prende spazio nella nostra vita, fino a impedirci di fare qualsiasi cosa.

Cominciamo a prendere in considerazione il fatto che è necessario iniziare un percorso di risanamento delle nostre ferite. Ci vuole del tempo (e spesso un aiuto da persone qualificate) per prendere consapevolezza di quali paure si trovano nel nostro nucleo più profondo e guidino da tempo il nostro agire. Solo grazie alla consapevolezza, alla comprensione e alla compassione possiamo trovare quella fiducia e quello spazio necessari a contenere la vulnerabilità, l’insicurezza e l’imprevedibilità, insiti nell’essere uomini e nello stare al mondo.

Quando vinciamo una paura, significa che ci siamo aperti a una nuova consapevolezza, che abbiamo fatto nostri quegli aspetti di noi stessi e della vita che non accettavamo.