Linguaggio del corpo – Postura
Guarda la tua postura, in quale di queste tipologie ti identifichi di più?
L’analisi bioenergetica è un tipo di approccio psicologico messo a punto dallo psicologo statunitense Alexander Lowen. Egli da sempre sostiene l’idea che ciascuno di noi abbia un’armatura caratteriale, ovvero un insieme di tensioni, contrazioni e blocchi energetici corporei derivanti da ferite emotive infantili, eventi psichici spiacevoli.
L’armatura caratteriale nasce come difesa per bloccare le emozioni e le sensazioni conflittuali come l’angoscia, la rabbia, l’eccitazione.
Si tratta di una sorta di corazza muscolare a cui corrisponde una corazza a livello psicologico ed emotivo..
In base all’armatura caratteriale e ai blocchi energetici sottesi, si possono distinguere 5 tipi caratteriali:
– schizoide o fuggitivo
– orale o dipendente
– masochista
– narcisista
– rigido
In questo articolo prendiamo in considerazione il primo carattere delineato da Lowen: il carattere schizoide o fuggitivo
1) IL FUGGITIVO – Struttura schizoide – negazione del diritto di esistere
Il diritto di esistere della personalità schizoide nasce dal rifiuto che la madre oppone al bambino nei primi mesi di vita. E’ il figlio non voluto. Questo rifiuto viene percepito come una minaccia alla propria esistenza e la difesa del bambino è quella di ritrarsi in sé, di assentarsi. Può darsi che la madre non abbia mai avuto l’intenzione di rifiutarlo, ma ci può anche essere stato un atteggiamento, una frase che il bambino ha percepito come rifiuto. La persona rifiutata rischia di sentirsi respinta anche quando ad un’osservazione obiettiva non vi è stata alcuna forma di rifiuto, questo perché filtra gli eventi attraverso le invischianti maglie della sua ferita. E’ così che il bambino comincia a costruirsi la maschera del fuggitivo. La sua volontà è quella di scomparire, di essere visibile il meno possibile. Il suo corpo è contratto, striminzito, un corpo che cerca di occupare il meno spazio possibile. La più grande paura del fuggitivo è quella di essere colto dal panico, perché teme di restare bloccato e non poter fuggire; il disturbo dominante è quindi la paura, l’ansietà. Ha spesso mani e piedi freddi e nelle relazioni rifiuta gli altri prima di essere rifiutato. Nel suo linguaggio usa spesso parole quali: nullità, niente, inesistente, scomparire e per comunicare usa spesso un linguaggio impersonale parlando per concetti assoluti. La difesa principale di questa struttura è una fredda superiorità.
2) IL DIPENDENTE – Struttura orale – negazione del diritto di avere bisogno
Ferita da abbandono. Nei primi anni di vita compito di un genitore è quello di accudire ai bisogni del bambino: protezione, affetto, amore, in modo da farlo sentire sicuro. Se i genitori, in particolare la madre, non sono in grado di dare l’appoggio e l’affetto necessario al bambino, questi sperimenta vissuti di insoddisfazione e deprivazione. Dal punto di vista energetico, l’individuo con questa struttura ha la metà inferiore del corpo che è energeticamente meno carica rispetto alla metà superiore, di conseguenza le gambe sono spesso lunghe e sottili e sembra quasi che non riescano a reggere il peso del corpo. Il sistema muscolare è sottosviluppato, in particolare quello degli arti. La maschera indossata da chi ha questa ferita è la maschera del dipendente ma questa condizione molte volte è mascherata da un atteggiamento di indipendenza esagerata, che però nelle condizioni di stress non regge perché la persona orale è poco capace di stare da sola e ha continuamente bisogno dell’appoggio e dell’affetto degli altri. Tipica di queste persone è l’oscillazione dell’umore tra euforia e depressione e l’atteggiamento della vittima, atteggiamento usato come strategia per attirare l’attenzione e per avere quel calore, quell’affetto, quel contatto, quella vicinanza di cui ha sempre bisogno e di cui è voracissimo. A tal scopo usa drammatizzare: crea, oppure ingigantisce, i normali problemi e inconvenienti della vita assumendo un tono lamentoso attraverso il quale ottenere sostegno. Nelle relazioni interpersonali e affettive è un gran “divoratore” di energie con i suoi malanni, con i suoi guai e le ingiustizie subite, e paradossalmente tende ad essere per questo abbandonato perché è impossibile non sentirsi spossati dopo i suoi continui lamenti. Bisogna sottolineare che la disperazione per i guai che gli capitano viene da lui meglio accolta rispetto ad un eventuale abbandono: la più grande paura del dipendente è la solitudine, la sua debolezza l’avidità. Nel suo vocabolario vi sono spesso le parole: assente, mi sento solo, non reggo, mi mangiano, mi stanno col fiato sul collo.
3) IL MASOCHISTA – Struttura masochista – negazione del diritto di imporsi
Ferita da umiliazione. La struttura masochista si sviluppa in famiglia dove l’amore e l’accettazione sono combinati con una forte pressione. Siccome in questo caso entra in ballo il diritto del bambino di imporsi, cioè di poter affermare la propria libertà, anche con comportamenti negativi, accade che ogni tentativo di autoaffermazione da parte del piccolo viene regolarmente frustrato con rimproveri e colpevolizzazioni, e se il bambino reagisce facendo dispetti o con scoppi di rabbia arriva la punizione. Si arriva così ai tratti tipici del masochista che sono la remissività e la compiacenza. Mentre a livello conscio ci sono comportamenti di compiacenza, a livello inconscio dominano intensi sentimenti di ostilità, infatti la debolezza/difetto di questa figura caratteriale è l’odio. Il suo corpo è grasso, tondo, non tanto alto, collo grosso e rigonfio, gli occhi innocenti come quelli di un bambino – più grosso sono e più riesco a riprendermi il mio posto -. Il suo linguaggio è sempre molto educato, il suo pregio è l’empatia, ma a volte dietro questo linguaggio si può celare una manipolazione indiretta, in casi estremi le sue parole e i suoi atteggiamenti tendono ad essere molto servili. Siccome è stato oppresso sente il bisogno di indipendenza e di libertà, ma paradossalmente la sua paura più grande è proprio la libertà: fare quello che gli pare significherebbe rivendicare il diritto di autoaffermazione per il quale da bambino è stato rimproverato, criticato o punito. Le critiche, i rimproveri e le osservazioni altrui continuano a ferirlo molto. Inconsciamente, quindi, pur desiderandolo, fa di tutto per non essere libero. Compensa e si gratifica col cibo e gli piacciono gli alimenti grassi. Ci tiene molto ad essere degno dell’altrui approvazione.
4) IL NARCISISTA, CONTROLLORE – Struttura psicopatica – negazione del diritto di essere autonomo
Ferita da tradimento. Il quarto diritto che si manifesta al momento della nascita è il diritto di essere autonomi e indipendenti, cioè di non essere soggetti al bisogno di altri. Questa condizione non si può concretizzare se il genitore di sesso opposto è seduttivo. Un genitore seduttivo è un genitore manipolatore, che usa il bambino per soddisfare le proprie mancanze o i propri bisogni facendogli credere che quello che fa lo fa per il suo bene. Questo spinge il bambino a dover assumere il ruolo più grande di lui di appagatore dei bisogni del genitore, il che stimola prematuramente il bambino all’ autonomia. Dal punto di vista psicologico, la peculiarità di questa struttura caratteriale è la negazione dei sentimenti e la dissociazione dalle sensazioni del corpo, in particolare quelle sessuali. C’è invece un enorme investimento di energia nella propria immagine, che si riflette nel bisogno di potere e di dominio. Tale bisogno è collegato alla paura di essere controllato, che per il soggetto psicopatico significa essere usato. La struttura corporea presenta una carica energetica predominante nella parte superiore, la testa è carica, per mantenere il controllo della situazione. La maschera che svilupperanno è quella del controllore. Le tensioni presenti nelle regioni del diaframma e della vita ostacolano il fluire dell’energia e delle sensazioni nella parte inferiore del corpo che è debolmente carica e spesso di proporzioni minori rispetto a quella superiore. Le modalità attraverso cui queste persone cercano di avere il dominio sugli altri sono due: la prima è quella della sopraffazione e del comportamento aggressivo, la seconda è l’approccio seduttivo. In loro esiste una fortissima ansia di potere e un grosso bisogno di dominare sugli altri. Anche la sessualità è ostile ed è accompagnata da molte fantasie, sia etero che omosessuali. Il forte senso di superiorità e disprezzo che hanno sugli altri serve a coprire una profonda sensazione di inferiorità. Quando un carattere psicopatico partecipa a qualche discussione o a qualche attività non lo fa mai con spirito di unione o scambio o collaborazione, ma partecipa per vincere, mentre nei dibattiti o nei dialoghi le sue argomentazioni volgono all’unica meta che è quella del: “io ho ragione, tu hai torto”. Il più grande difetto dello psicopatico è l’insincerità. Abile mentitore, la menzogna è uno degli ingredienti predominanti che usa al fine di costruirsi l’immagine di sé che offre agli altri, e il suo sé è identificato esclusivamente con quest’immagine, per mantenere la quale è costretto a mentire in continuazione, tagliando del tutto i ponti col proprio sentire e con la propria anima. Questo è anche il motivo per il quale nelle relazioni affettive non dà mai nulla di sé e molte volte sminuisce o tratta con sufficienza o disprezzo il partner con una sordità psichica dovuta al fatto che come egli considera sé stesso un’immagine, così crede che siano gli altri, e un’immagine non ha sentimenti né prova sensazioni per cui la si può ferire come si vuole. Non ama, perché amare vuol dire arrendersi e mollare il controllo, cosa impossibile per questa tipologia caratteriale, che oltretutto, avendo vissuto un rapporto seduttivo col genitore di sesso opposto, non ha probabilmente mai risolto il complesso di Edipo. Anche la sessualità non è mai abbandono, ma gioco di potere nel quale vuole, ovviamente, essere il vincitore. La più grande paura dello psicopatico è il fallimento o la sconfitta. Nonostante sia un mentitore seriale, e anche un abile commediante a volte molto teatrale, è ferito se qualcuno manca di fiducia in lui e la sua abilità nel recitare il ruolo a seconda di come vuole apparire fa sì che in casi estremi di abuso riesca sempre a far credere di essere estraneo e innocente. Se viene smascherata la sua menzogna reagisce con isteria. Nei casi estremi e gravi potremmo identificare questa tipologia caratteriale con la frase: delirio di onnipotenza.
5) IL RIGIDO – Struttura rigida – negazione del diritto di amare sessualmente
Ferita da ingiustizia. La struttura caratteriale rigida ha subìto sofferenze e delusioni meno gravi rispetto alle altre tipologie caratteriali. Le circostanze che portano alla formazione del carattere rigido sono dovute alla negazione del quinto diritto del bambino: quello di provare sentimenti d’amore che a quell’età includono e integrano vari aspetti: cuore, emozioni, affetto e sessualità. I bambini, dai 3 ai 6 anni, non distinguono il sesso dal cuore e quindi per loro un sentimento d’amore non è scisso dall’emozione sessuale, qui vista non come genitalità fine a se stessa, ma come un insieme armonico di tutte le componenti che sono racchiuse nell’espressione dell’amore completo. Il rifiuto da parte del genitore dell’approccio del bambino considerato troppo “aperto” o rimproveri del tipo: “non si fa”, “non è bene” vengono vissuti dal bambino come un tradimento nel suo naturale protendersi verso l’amore. La difesa che svilupperà è quella del controllo di sé stesso e di non esprimere troppo apertamente i suoi sentimenti, la maschera che svilupperà è quella del rigido. Da qui la paura di “cedere” e di abbandonarsi all’altro. Dal punto di vista energetico, gli organi che stabiliscono il contatto con il mondo esterno sono carichi, ma tenuti sotto controllo, l’espressione delle emozioni è limitata. Manifesta una certa ansia se gli standard di perfezione che si prefigge non vengono soddisfatti e siccome questi standard vengono richiesti anche agli altri, ciò può causare difficoltà nelle relazioni. Nell’intimità fa fatica a lasciarsi andare alle tenerezze (baci, abbracci e carezze) che molte volte possono essere fatte meccanicamente oppure se ne astiene volentieri. La sua debolezza/difetto è l’orgoglio mentre la sua paura più grande è quella di lasciarsi andare, di apparire stupido, per cui si controlla. Non ama esprimere la sua opinione in un dibattito, parlare in pubblico, anche l’atto sessuale può essere visto come una prestazione in cui bisogna essere bravi per non essere ritenuti sciocchi. Il sesso viene quindi usato per far bella figura, scindendo sesso e amore; il rigido, se soddisfatto sessualmente non ama, se ama non riesce ad essere sessuale. La guarigione del rigido avviene nel momento in cui riesce a riconnettere mente, cuore e genitali.